Biobanche in bilico tra proprietà privata e beni comuni: brevetti o open data sharing?
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Title | Biobanche in bilico tra proprietà privata e beni comuni: brevetti o open data sharing? |
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Abstract | La diffusione e la condivisione dei dati contenuti nelle Biobanche è studiato attraverso lo statuto normativo di queste istituzioni, con particolare attenzione al diritto d´autore. Queste istituzioni sono rappresentate da un complesso organizzato di campioni biologici umani con finalità diagnostiche, terapeutiche e di ricerca. Data la relativa novità dell´argomento, il loro statuto è molto controverso e particolarmente complicato è il caso dello sfruttamento di eventuali scoperte.La titolarità della proprietà dei materiali (cellule, tessuti o organi) e la titolarità della proprietà della biobanca, intesa come entità che si occupa della gestione della banca dati, è infatti fondamentale al fine di determinare eventuali diritti su ricerche brevettabili. In Europa esiste il diritto sui generis, che stabilisce i diritti per il costitutore della banca dati, il quale stanzia un investimento economico al fine di costituire un insieme organizzato di informazioni. Tuttavia, il principale problema di questo tipo di banche dati è legato alla qualità dell´oggetto brevettabile: la materia organica, vivente ed autoreplicante.Al riguardo, vi è una netta contrapposizione tra coloro che spingono per la privatizzazione di questi beni biologici, al fine del loro possibile sfruttamento commerciale, e coloro che si rifanno ai modelli di open data sharing, che considerano Commons, "beni comuni", anche questo tipo di materiali organici. La tendenza generale risulta essere la seconda, proteggere il corpo umano e il suo genoma da ogni forma di sfruttamento economico, pur riconoscendo in alcuni casi la possibilità di profitti connessi con la proprietà intellettuale derivante dall´opera dell´ingegno. |
Publisher | Università di Firenze Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo |
Date | 2010-11-21 |
Source | JLIS.it Vol. 1, No. 2 (2010) |
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